domenica 22 novembre 2009

FIDELITA, LA GATTA DEL CORTILE: UNA DECISIONE DA PRENDERE

Fidelita si presentò improvvisamente sul davanzale della finestra della cucina il 13 Maggio 2009.
In smoking, con una splendida camicia bianca, guanti bianchi e ghette bianche. Poi alcuni amici mi spiegarono che questo tipo di gatti vengono chiamati in Inghilterra tuxedo-cat.
Stavamo cenando e dai miagolii capimmo che c'aveva un po' di fame. Uscii fuori per allontanarla, oltre il cancello del cortile, ma ne restava a distanza. Si strofinava tra le caviglie, mi girava intorno... insomma, mi squagliò il cuore. Non potevo cacciarla via. Se ne sarebbe andata da sola, caso mai...
E' ancora qui.


Non sto qui a raccontare della polemica sorta col proprietario di casa che voleva farla abortire quando scoprì che era incinta e riuscimmo a raggiungere un compromesso con l'impegno che mi presi che i gattini non sarebbero usciti nel cortile.
Non vi racconto dei bellissimi giorni di quando i gattini nacquero nella cesta allestita sul pianerottolo fuori la porta di casa perchè poi saremmo dovuti partire e non potevamo lasciarli in casa. Le sveglie all'alba d'Estate per preparare le pappette quando iniziò lo svezzamento. Fidelita che non li mollava un attimo ed entrava in casa miagolando a tutta forza per dirci che i gattini dovevano avere la pappa o perchè cercava un angolo dove portare tutta la sua famigliola per sentirsi più protetta.
I primi quattro mesi che Fidelita è stata qui, nn ha trascorso certo una bella vita. Ha partorito su un pianerottolo, ha dovuto difendere i cucciolotti dagli altri due gatti della figlia del proprietario di casa dove stiamo al momento vivendo. Poi i micetti li abbiamo dovuti dare dopo una 40ina di giorni perchè questi erano i patti col proprietario di casa per non farla abortire. Poi è stata sterilizzata. E poi le gocce per ammorbidire le mammelle e poi, finalmente, libero accesso in casa nostra dove trascorre i pomeriggi piovosi tra una sedia del salone e la sua copertina scozzese in pile sul divano. Dove la notte si raccoglie a ciambella su un angolo del nostro letto per poi svegliarci all'alba per uscire appena sente il cinguettìo degli uccellini fuori.
E' ancora qui.


Ma Fidelita è cambiata. Era una gatta di casa. Non conosciamo la sua storia prima di quel 13 Maggio ma posso provare a immaginarla:


Apparteneva a una gentile e anziana signora del vicinato che l'aveva allevata fin da piccina ricevendo un'educazione ferrea a fronte di tante coccole e attenzioni. Non saltava sul tavolo della cucina nemmeno col prosciutto a vista. Non grattava divani e mobili perchè così le fu insegnato. Il suo mondo era tutto in quella casa tranquilla, lei e la vecchina.
Probabilmente il 13 Maggio ci furono i funerali della gentile e anziana signora del vicinato e la gatta fu fatta uscire per la prima volta fuori di quella casa dai figli sposati della signora non volendola o non potendola adottare.
La gatta andò in cerca di un altro luogo e trovò noi, fidandosi subito. Decise probabilmente che qui sarebbe stata la sua nuova casa.


Ma Fidelita è cambiata. Voleva sempre stare in casa e non se ne importava poi tanto degli altri 2 gatti della figlia del proprietario di casa. Ora trascorre molto tempo del giorno tra il cortile e la campagna giù nella vallata. I primi giorni ci lasciò due uccellini di nido stecchiti sullo zerbino fuori la porta, ora caccia uccelli adulti e lucertole. Insegue gli altri due gatti, li attacca, fa gli agguati e mentre loro restano in giro per il cortile, lei sparisce andando ad esplorare il mondo oltre il cancello. E' ancora qui.
Durante il giorno entra ed esce di casa. Torna ogni 2-4 ore per fare uno spuntino, si fa una pennichella e poi di nuovo fuori per il cortile. Quando vede che non torniamo per pranzo, va a mendicare una scatoletta da Mary, la signora del piano di sopra che pure l'adora e la fa salire sulla libreria di casa.


Ora c'è da prendere una decisione.
Presto lasceremo questa casa. Non avremo più il cortile nè la campagna. Ma abiteremo in una casa di città a 5' dalla Metropolitana. Molto più grande, ma senza cortile. Senza campagna. Senza un giardino. Niente più uccellini che cinguettano. Niente più lucertole. Niente più fiorellini da sniffare e per solleticarsi il musetto. Niente più pian terreno dove si può saltare dalla finestra per entrare o uscire. Solo pareti. Abiteremo una casa dove sotto una finestra c'è un giardino privato e abbandonato abitato da 5-7 gatti randagi che gironzolano come iene in attesa di rimanenze alimentari e che se facessimo una scaletta per Fidelita per farla scendere, la sbranerebbero per avere carne fresca.
Non sappiamo ancora se portarcela o lasciarla qui. Non sappiamo ancora se Mary, la signora del piano di sopra, sarebbe disposta ad adottarla riservandole tutte le attenzioni che dovrebbe. io vorrei tenerla con me per il resto dei suoi anni, vederla invecchiare come piace vedere invecchiare la propria donna che si ama. Ma Fidelita cosa preferisce? La casa di Mary col cortile e la campagna e gli altri 2 gatti e gli uccellini e i fiorellini e la cannola dell'acqua dove leccarsi le gocce o stare con me e Ornella, mangiare più croccantini di 1a scelta che scatolette, giocare con palline, giocare con lo scatolo o giocare a chi è più svelto a toccare, stare sul divano a guardarsi la TV con noi la sera, fare pipì insieme la mattina appena giù dal letto... Quali abitudini preferisce?
Si adatterebbe subito a stare nuovamente in una casa come da quella anziana e gentile signora, senza avere più la libertà di saltare sui tetti, arrampicarsi sugli alberi, fare la pupù nel terreno? Soffrirebbe? Impazzirebbe?
Dov'è l'egoismo? Lasciarla qui senza poter più entrare in questa casa ma adattandosi definitivamente in quella di Mary ma avendo ancora il verde a disposizione o portarcela in una casa più grande dove ci saranno gli stessi mobili, lo stesso odore di tabacco, le stesse nostre voci, gli stessi libri da annusare, le stesse nostre attenzioni, ma senza verde?
Se siete per la prima, se avete già esperienze per queste storie, accetterò il vostro consiglio. E per l'ennesima volta, da quando ero bambino, perderò ancora un gatto.
Da piccolo i gatti del giardino dove abitavo con la mia famiglia erano i miei compagni di giochi preferiti. Li osservavo, gli facevo le cuccette, mi divertivano. Un gatto nella propria vita è sempre un perenne sorriso nel cuore.
Poi cambiammo casa e lasciammo i randagi nella casa di via Stadera. Mia madre  adottò Pacchietta, una gatta siamese che portavamo in viaggio, in campeggio e quando però restava sola in casa faceva la pipì sui mobili e per questo fu data via. Poi dopo anni arrivò Nerino, salvato da mio cugino dalle mani di scugnizzi che lo stavano torturando. Arrivò con un orecchio mozzato. Stette in casa un paio d'anni, andò poi ad abitare con mia sorella e non so come andò a finire.
Una mattina dell'83 mentre andavo a scuola, un gattino grigio tigrato mi seguiva ed io lo riposi oltre un muretto dove c'era un'aiuola da dove pensavo fosse sbucato, ma quello me lo ritrovai dietro. Me lo portai a casa, ma dopo 2 giorni fu dato via perchè s'era messa la regola niente più animali in casa. Non me lo ricordavo.


Ecco, questi sono i miei amori mancati con i gatti. C'è una frase molto bella di una signora che venne a prendersi il gattino nero e quello bianco e nero nella foto a lato (cuccioli di Fidelita): senza gatti non si può stare. E' la cosa più vera che una persona possa dire. Solo guardare un gatto che dorme o che mangia fa star sereni con sè stessi. Giocare con un gatto aiuta a tenere i riflessi pronti (per non farsi graffiare). Guardarlo mentre salta, accorgersi che è lui che osserva noi incuriosito mentre facciamo qualcosa, salutarsi sfiorando il proprio naso con il loro musetto umido, fargli le coccole... credo sia uno scambio benefico reciproco.
Se dovremo lasciare qui Fidelita già so che cadrò in depressione per qualche mese. Ormai ci sono abituato. Forse riuscirò a controllarla ma sarò sicuramente nervoso per aver perso una parte della mia vita. Non mi andrò a cercare un altro gattino, ma attenderò il prossimo che verrà da me, sperando che quella volta sarà il mio gatto.



martedì 27 ottobre 2009

CALENDARIO 2010 GRATIS ONLINE

Calendario 2010

Ed eccoci qui,
come da rito, è pronto il mio calendario 2010 in PDF, quest anno scaricabile su http://www.scribd.com/doc/21412641/Calendario-2010

Una provocazione: nessuna immagine fotografica questa volta, nonostante sia un fotografo, ma solo skizzi ed immagini grafiche realizzate in vettore con Adobe Illustrator o semplicemente a matita.

Trattasi di alcune parti degli esami sostenuti durante il corso di laurea del 1° anno di Graphic Design presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, sostenendo tra l’altro un’ottima media (e sono stato primo del mio corso ad aver aver dato tutti quelli del 1° anno entro Luglio 2009).
Sì, hai letto bene, a 45 anni ho deciso di rimettermi in gioco riprendendo gli studi.
Molto tempo libero per il poco lavoro che c’è in giro ed ho quindi destinato questo tempo alla mia formazione professionale ottenendo un po di gratificazioni.

Il calendario, come sempre, è stampabile con copyleft: gratis, n° illimitato di copie, non modificabile, non commercializzabile.
Ti ricordo che se sei un collezionista di calendari illustrati, potrai scaricare quelli dal 2001 al 2009 su http://www.gutenberg2000.org/downloads.htm

venerdì 23 ottobre 2009

IL ROLL TOP E' IL FUTURO? IO VOGLIO IL PRESENTE!


Nel video si vede un po come potrà essere un portatile da qui a poco. Bella cosa, ma questo non è il futuro. O meglio il futuro di questo tipo non mi interessa.

Quando inventeranno funzioni più utili per il lavoro senza badare alle provocazioni, agli exploit, al sensazionalismo, al design che fa arrapare ecc. ecc. allora sì, amerò anch'io la tecnologia.
Di cosa avrei bisogno?
Sai, le fotocamere digitali? Quelle super-professionali che ormai fanno video, effetti speciali in ripresa ecc. ecc.?
Ecco, se io mi trovo a un convegno per un servizio fotografico, capita sempre il rompipalle di turno che mi chiede di mandargli una foto dove c'è lui che io ho appena scattato e allora, prendi carta e penna, trascrivi la mail del tipo, torna a casa, scarichi le foto, trova quella foto del tipo e gliela mandi.
E che palle!

Invece, se le fotocamere fossero dotate di porta USB, potrei inserirci la pen-drive del tipo e scaricargli subito subito la foto... ovviamente a fronte di un bigliettone da 50,00 euro...ehehehehe.

Poi c'è un'altra cosa che non esiste, nel digitale: il lettore di immagini.
Voglio dire che se voglio verificare una mia foto se sta in rete, pubblicata qui e lì, potrei caricarla in un apposito motore di ricerca che dopo l'upload potrebbe scovare se e dove è stata pubblicata, magari abusivamente.
Oppure, altro impiego potrebbe essere che di quella foto ne vorrei conoscere l'origine, chi l'ha scattata, dove, quando.
Mettiamo ad esempio, ancora, che ho una foto turistica di cui vorrei conoscerne il luogo: con un lettore tipo quelli che leggono i codici a barre, ma collegato al mio bel Mac, trasmetto sul motore di ricerca i dati della foto e... zack, ecco che mi dice che si tratta di una foto scattata a Valencia o a Napoli e con altri dati ancora.

Questo è il futuro: ciò che mi occorre oggi ma non esiste. E me ne fotto di un computer arrotolato o di un mouse che non ha la pallina, non ha tasti perchè è un "touch" come l'ultimo ritrovato della Apple.

venerdì 16 ottobre 2009

SCUOLA, GELMINI, SALVAPRECARI E TARANTELLE


Foto di Marco Maraviglia tratta dallo spettacolo "Puccetto e Olopierno"

Ecco cosa mi è giunto via e-mail:

Sono un’insegnante precaria di 47 anni. Quest’anno, dopo l’aggiornamento del punteggio ero convinta che avrei ottenuto un incarico annuale per metà settembre anche per uno di quei corsi di perfezionamento che mi hanno portato ulteriori punti (ma questa è un’altra storia intrigata da raccontare a parte), e invece mi ritrovo ad oggi ancora disoccupata e alle prese con un decreto salvaprecari che qualcuno ha già definito “il grande bluff”.
Questo decreto dovrebbe garantire 12 punti anche senza lavorare, la priorità per le supplenze brevi istituendo una lista prioritaria di docenti che ne fanno richiesta e un sussidio di disoccupazione pari al 60% dello stipendio.
Per la suddetta “salvaprecari” DL 134 del 25 settembre 2009, ho la fortuna di possedere i requisiti necessari per farne parte (aver lavorato nel 2008/2009 con un contratto fino al 30 giugno, non essere al momento in servizio, non aver rinunciato a nessun incarico annuale ecc. Ecc.). Purtroppo il decreto non riguarda chi è più precario di me, vale a dire chi non ha lavorato con contratto fino al 30 giugno o chi non ha mai lavorato.
La scadenza per la presentazione della domanda per avvalersi dei “privilegi” del decreto, era prevista per il 9 ottobre. C’è stata una proroga al 14 ottobre ma......proprio il 9 ottobre il Miur
ha pubblicato la nota 15266 (http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/content-cat-160.html) con la quale si menziona la necessità di compilare un modello INPS per ottenere il sussidio previsto, da consegnare alla scuola in cui è stata presentata la domanda salvaprecari. Si tratta di una convenzione tra l’Inps e il Miur, ma di fatto non è altro che una richiesta di disoccupazione ordinaria che già esiste e che normalmente il docente che viene licenziato il 30 giugno , in possesso dei requisiti per ottenerla, presenta dal mese di luglio.
Il problema è che non tutti hanno i requisiti per poter richiedere tale indennità, e coloro che presenteranno domanda di disoccupazione contestualmente alla richiesta di iscrizione nell’elenco prioritario rischiano di perdere il sussidio di disoccupazione del periodo pregresso, (dal giorno successivo alla scadenza dell’ultimo rapporto di lavoro dell’a.s. 2008/2009 al giorno che precede la decorrenza dell’indennità ordinaria con requisiti normali, vale a dire i mesi di luglio, agosto e settembre) indennizzabile dalla disoccupazione con requisiti ridotti da richiedere entro la fine del mese di marzo prossimo.

Praticamente: si fa passare una legge che già esiste, per nuova, ma fatta in modo da penalizzare una parte di quelli che ne hanno sempre avuto diritto lasciando nel dubbio migliaia di docenti precari. Inoltre la circolare non riporta il testo della convenzione, né le istruzioni impartite alle scuole e chiede ulteriori adempimenti alle scuole e ai lavoratori senza fornire indicazioni chiare. Basti pensare che lunedì 12 ottobre ho contattato telefonicamente la segreteria della scuola alla quale avrei dovuto consegnare il modello Inps, e la segretaria non ne sapeva assolutamente niente.

Insomma, ci troviamo ancora una volta di fronte all’ennesima presa in giro e tutto questo sempre a discapito di migliaia di docenti che quest’anno rischiano seimente di non lavorare , ma l’aspetto più inquietante di tutto ciò è che purtroppo siamo solo all’inizio ...l’anno prossimo, con tutti i tagli previsti, sarà ancora peggio...alla fine questi precari chi li salverà??????

domenica 11 ottobre 2009

LA FUN THEORY... DIVERTIRE PER MIGLIORARE LA QUALITA' DELLA VITA



Dopo aver visto questo video, ho fatto alcune considerazioni:

Il modo di operare riflette la "Fun-theory", creare interventi che siano simpaticamente interattivi col pubblico.

1) la gente "rallenta la vita"
2) il divertimento per strada è terapeutico
3) l'opera fa socializzare
4) è un modo (in questo caso) per smistare l'afflusso di gente tra una scala mobile e una normale scala

PIAZZA MUNICIPIO 3D: ALCUNE DOMANDE...



Sembra che questo video rappresenti il progetto definitivo di restyling di Piazza Municipio a Napoli.
Le domande che mi faccio e che spero di trovarne risposta, sono:

il sotto-passo porta a un parcheggio?
ci sono ascensori da lì?
dove sbucano?
a 29" cos'è quel quadrato giallo? un lucernario?
col sottopasso gli alberi avranno spazio per le radici?
i ruderi saranno accessibili giorno/notte (non vedo cancelli a 1')?
l'attuale parcheggio sotto al "maschio" sarà tolto?
perchè ricollocare la fontana (sono anni che viene spostata) e invece non pensare ad un'installazione di arte contemporanea con un concorso pubblico?
in notturna che illuminazione ci sarà?

con tutto questo spazio pedonale a disposizione, dove saranno ubicati:

chiosco polizia municipale?
spazio riservato a venditori ambulanti (perchè ci saranno di sicuro)
fontanelle di acqua potabile?
parcheggio bici/moto?

Insomma... mi chiedo se questo video che sta girando in rete è solo una demo o serve a raccogliere pareri, commenti, domande, risposte per migliorare il progetto.

martedì 29 settembre 2009

BENI CULTURALI E MAFIA/CAMORRA (un'ipotesi)



Chi ha visto la puntata di Riccardo Iacona Domenica 27 Settembre 2009 si sarà probabilmente chiesto anche nei giorni seguenti "perchè".

Perchè l'Italia che vanta una grande concentrazione di siti culturali ha un'incidenza sul PIL inferiore alla media europea.
Perchè non si investe sui beni culturali visto che l'Italia ne è piena.
Perchè si penalizzano i fondi per tutto l'indotto che ruota intorno alla valorizzazione dei beni culturali: chiusura di scuole di restauro, tagli, personale mancante nei siti.

Ho fatto un'ipotesi...

Da un lato il Governo attiva una serie di finanziamenti per servizi museali che sono di tipo monopolistico e che non danno adito allo sviluppo di altre attività che potrebbero essere connesse.

D'altro canto, abbandonare a sè stesse occasioni di recupero di reperti archeologici potrebbero essere occasione di traffico clandestino per la criminalità organizzata.

E poi ancora, ricordiamoci che questo è il Paese delle Emergenze: meglio non tenere a posto le cose perchè fruttano più soldi agli "amici degli amici".
Se c'è un terremoto in vista, meglio non allarmare, non consolidare gli edifici a rischio e trasformare invece l'evento in fatalità.
Se sappiamo che Napoli si allaga alle prime 4 gocce d'Autunno, meglio non adeguare il sistema fognario, fare manutenzione ai tombini: si guadagna molto di più con l'emergenza, con strade devastate come da uno tsumani e da far mettere a posto alle solite imprese.
Se una città è sommersa da rifiuti, meglio non organizzare un impianto di TMB (trattamento meccanico biologico che ricicla oltre il 90% dei rifiuti urbani), ma fare eco-balle, più "balle" e poco eco, mischiando tutti i rifiuti urbani per motivare la costruzione di inceneritori (che qualcuno chiama termovalorizzatori) ai quali i cittadini si ribelleranno per la loro tossicità e lasciando l'emergenza aperta che continua a fare incassare alle imprese. O, meglio ancora, scaricare i rifiuti in giro per zone agricole e farle bruciare (la terra dei fuochi) dalla manovalanza della criminalità organizzata che nel frattempo ha incassato fior di quattrini per lo smaltimento, con "regolari" contratti.

sabato 29 agosto 2009

SALUTI DALLA DANIMARCA



Mi giunge una mail dall'amico giornalista Massimiliano Giovine:

  • Il 99% della popolazione paga "spontaneamente" le tasse...lo Stato è visto come "amico" che eroga servizi di alto livello;
  • Reddito medio: 3.000 euro /mese. In tutte le famiglie si lavora in 2. Uomini e donne hanno effettive e reali pari opportunità. La vita ovviamente è più cara ma i ridotti costi abitativi riequilibrano un pò il rapporto;
  • Dal 12 enne all'80 enne..dall'ambulante al manager TUTTI si spostano in bici. Piste ciclabili ovunque. I ciclisti hanno precedenza su tutti, anche sui pedoni (è tutto pianeggiante ovviamente, infatti li non esiste il marmo..non essendoci montagne);
  • La bici (comunale) si può anche fittare per strada, inserendo una piccola monetina tipo carrello al supermarket, per poi riposarla in uno dei tanti punti sparsi per la città quando si vuole. I parcheggi per le biciclette, anche su 2 piani sono ovunque. Quasi nessuno chiude la propria bici quando la parcheggia per strada;
  • Su bus e metrò gli utenti lasciano i propri biglietti ancora validi nelle biglietterie di ingresso, per farli usare a chi ne ha bisogno...;
  • A 13-14 anni i ragazzi già iniziano a lavorare per "responsabilizzarsi"...a 18-20 anni vanno già a vivere da soli...chi non lo fa spontanemanete viene "buttato fuori di casa" (per il suo bene) dai genitori;
  • Su molti treni regionali a bordo c'è la rete internet wireless gratuita...oltre a macchinette per bibite, caffè, (a pagamento) riviste e giornali (gratis);
  • TUTTI...ma proprio TUTTI parlano inglese..sin da bambini. la tv trasmette in inglese con sottotitoli nella loro lingua (in verità incomprensibile per noi);
  • Se giri per strada con una cartina stradale molti si avvicinano per chiederTi se hai bisogno di aiuto;
  • Le donne sono INDIPENDENTI, libere ed emancipatissime...non hanno nemmeno idea di cosa significhi "farsi mantenere"...se vogliono fare sesso lo fanno per il puro piacere di farlo..e non per secondi ed oscuri fini commerciali dopo 18 mesi di cene, cinema, feste, shopping e regali...; se vai a bere una birra con una donna e provi a pagargliela lei si offende...non è handiccapata, lavora e ci tiene a pagare quello che consuma...
  • Un' eventuale separazione non costa nulla al marito..l'istituto giuridico del matrimonio è perfettamente equilibrato ed al passo con i tempi;
  • Le auto sono poche perchè il Governo ne disincentiva l'uso mediante tasse elevatissime. Le barche (a vela) non sono un lusso ma alla portata di tutti;
  • Nonostante i lunghi inverni ed il cielo grigio in gran parte dell'anno hanno più pannelli fotovoltaici che in Italia...anche nell'energia eolica sono all'avanguardia;
  • Smog a livelli bassissimi;
  • Le scuole di ogni ordine e grado, dalle elementari all'Università, sono gratuite. Anche i libri (!!). Si posso prendere in prestito presso le biblioteche per poi riconsegnarli alla fine del proprio corso di studi;
  • Percentuale di laureati tra le più alte del mondo;
  • La Danimarca ha il maggior numero di premi Nobel al mondo;
  • L'assistenza sanitaria è totale e di altissimo livello. I dentisti sono gratuiti fino a 18 anni di età. Oltre tale età i costi sono comunque accessibili a tutti e sovvenzionati dallo Stato (in nessun paese curare i denti costa quanto in Italia...);
  • Ad agosto la temperatura media è stata tra i 14 ed i 26 gradi (per chi fa 10 km al giorno a piedi, come ho fatto io, è bellissimo..non si suda..).con umidità assente...in inverno la temperatura scende anche di poco sotto lo zero ma è ben sopportabile a causa dell'assenza di umidità;
  • La disoccupazione è attorno al 2 % (cosiddetta "fisiologica", cioè di chi non "vuole" lavorare);
  • Una casa, in rapporto al reddito medio è MOLTO, MOLTO PIU' ECONOMICA che in Italia (solo da noi si vedono prezzi immobiliari "ridicoli" e vergognosi nelle grandi città);
  • Le donne pur essendo "toste" e molto belle vengono quasi ignorate dagli uomini del posto (che non sono gay..ma solo abituati)..per questo vivono libere e tranquille...senza quegli occhi addosso "arrapati"e schifosi" tipici dell'Italiano medio...Se vai un qualsiasi parco pubblico è facile vedere centinaia di ragazze, donne, biondissime, altissime, formosissime, bellissime stese su un prato a leggere un libro accanto alla propria bici..magari con una gonna leggera alzata per prendere meglio il sole..con nessuno attorno che le rompe le palle o le infastidisce...;
  • Nel parlamento Danese uno su 3 è donna; i laureati sono l'80%...
  • Potrei continuare ancora. Ma preferisco fermarmi.
  • Ah..il caffè fa schifo. Si. Proprio schifo...
Cari saluti da un "mondo migliore possibile".

Max

martedì 28 luglio 2009

ZEROMONEY: LA SOLUZIONE PER ELIMINARE LA MONETA E VIVERE GRATIS





PREMESSA


Il mondo è regolato dalla matematica, dai numeri, dalle quantità. Tutto viene misurato, quantificato da orologi (il tempo), computer (database, SW di calcolo…), bilance (peso), unità metriche (distanze, altezze, volumi…)…


Fanno parte della nostra vita frasi del tipo:

Quanta pasta devo cucinare?

Quanti giorni abbiamo di ferie?

Quanto impiega l’aereo Napoli-Berlino?

Che formato devo usare per stampare una relazione?

Quante camicie devo stirare?

Quanti figli hai?

Devo dimagrire 5Kg.

Dovrei fare un pieno di benzina.

Fumo 40 sigarette al giorno.


Se ci facciamo caso, le quantità gestiscono la nostra vita, quasi come se avessero la supremazia su di essa. Senza rendercene conto, non siamo liberi. Tutto è scandito da unità di misura e anche se non usiamo i numeri, usiamo parole come troppo, poco, molto, aggettivi che comunque quantificano, anche se approssimativamente, i nostri ritmi vitali.


PROBLEMA:


IL DENARO, IL PEGGIOR PROBLEMA PER LA MASSA

Ma il problema che più affligge il mondo civile, è il denaro, la sua quantità. I soldi posseduti sembra ai più, che siano sempre troppo pochi.

Quanto costa?

Quanto ho speso?

Dovrei guadagnare di più.

Un cliente non mi ha ancora pagato.


ANNULLARE IL CONCETTO DI QUANTITA’

Annullare il concetto di quantità presume una scelta drastica individuale e/o collettiva. Decidere di cuocere la pasta senza pesarla può essere una rivoluzione nelle proprie abitudini che potrebbe dare una sensazione di libertà, ma i pacchi di pasta saranno sempre venduti a peso e quindi ci resterà sempre un riferimento di confronto tra la confezione stessa e la quantità di pasta che afferriamo prima di gettarla in pentola.


ANNULLARE IL DENARO

Diverso è invece il voler decidere di annullare il concetto di quantità del denaro.

In una collettività del mondo civile, il denaro è l’unico mezzo di scambio che ci consente di acquistare beni di prima necessità, vestirci, abitare, divertirci con un cinema, una vacanza…

Ogni bene e servizio hanno un proprio valore monetario, un loro prezzo.

E’ possibile annullare il denaro?


CARTESIO: “Cogito ergo sum”.

L’insegnamento di Cartesio, l’approfondimento del dubbio, la possibilità di poter almeno pensare di mettere in discussione la realtà, lo scetticismo metodologico è il punto di partenza per trovare una strada (almeno fare breccia) affinchè venga risolto il concetto del denaro.


DEFINIZIONE DEL PROBLEMA


PROBLEMATICHE DEL DENARO

Di seguito alcuni svantaggi della moneta

è falsificabile

è strumento per il signoraggio

è estorcibile

non ha un valore effettivo perchè stampabile in quantità illimitate senza essere più ricambiata dall’effettiva quantità di oro

è strumento di corruzione e concussione

in grosse quantità deve essere depositata in banca

è oggetto di furto

senza produrre è strumento di rendita (“non lavoro ma ho fatto un investimento che mi fa fare soldi”)


CRISI ECONOMICA, RECESSIONE

Il sistema economico internazionale è andato in tilt. Gli USA come sempre, fanno da apripista e tra il 2008 e il 2009 abbiamo assistito a crack bancari internazionali per una combinazione di operazioni infelici come l’erogazione di mutui con una certa nonchalance, finanziamenti a base di derivati, saturazione del mercato immobiliare (la cosiddetta bolla immobiliare).

Chi ci rimette, sono i consumatori, la gente comune che stringe la cinghia, rinuncia ad una parte dello stile di vita condotto fino a un certo punto della propria esistenza e tollera, s’incazza, si deprime.


RACCOLTA DATI ESISTENTI


ALCUNE SOLUZIONI PER CONTRASTARE LA MONETA

Baratto

Primordiale forma di scambio commerciale in cui il valore dei beni scambiati sono pressappoco equivalenti.

Monete complementari

Affiancano il denaro ufficiale.

Banca del tempo

La condivisione del tempo anche disinteressatamente, come valore per lo scambio di servizi.

CES (Community Exchange System)

Comunità o singoli che si riconoscono in rete in cui utilizzano dei bonus di scambio per i propri beni e servizi prodotti (www.ces.org.za).

Icemoney (moneta di ghiaccio)

Moneta a scadenza per scoraggiare la capitalizzazione di essa e quindi la rendita.



ALCUNE SOLUZIONI CHE CONTRASTANO LA CRISI ECONOMICA

Microcredito

“Il microcredito è uno strumento di sviluppo economicoche permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione.” (da http://it.wikipedia.org/wiki/Microcredito)

Decrescita felice

Movimento che sviluppa conoscenze per la riduzione dei consumi e l’autonomia individuale (v. http://www.decrescitafelice.it)

Kibbutz

Trattasi di comunità in Israele dove non circola denaro, ma vive di sussistenza grazie alla collaborazione di tipo cooperativo, dei volontari che lo abitano. L’incasso derivante dalla produzione di beni e servizi viene utilizzato per reinvestirlo in tecnologie per migliorare la produzione.

Mutuo sostegno e rete globale del baratto

Soluzioni adottate in Argentina durante la crisi economica del 2001 per la produzione e la distribuzione del pane, dei mattoni, per l’assistenza ai bisognosi ecc. Attraverso lo stesso meccanismo di sostegno reciproco venne pure a costituirsi laRete Globale del Baratto che favoriva lo scambio di merci e di servizi attraverso l’utilizzo una moneta alternativa denominata “credito”. (fonte: http://ita.anarchopedia.org/Moneta_alternativa)


Altre soluzioni:

Outlet

Energie alternative

GAS (Gruppi di Acquisto Solidale)


ANALISI DEI DATI ESISTENTI:


Di tutta l’analisi fatta, nessuna delle soluzioni sopra citate elimina del tutto il problema del denaro.

Tutte sono vincolate ad un sistema monetario o comunque di scambio che quantificano il valore del bene.

Per poter pensare all’eliminazione totale del denaro, occorre fare alcune considerazioni realistiche.


DONAZIONI

Bisogna ammettere che esiste una parte di persone generosa, intenta a fare donazioni libere.

Esistono generosi visibili ed invisibili. I  primi effettuano paradossalmente donazioni per interesse: per scaricare le quote dalla propria dichiarazione dei redditi o per comprare l’intelletto altrui per fini politici/economici (esperti di disinformazione come li definirebbe il filosofo Guy Debord). I secondi sono quelli che nella maniera più disinteressata ed anonima, elargiscono denaro per giuste cause.


FILE-SHARING

Con l’avvento di internet si è assistito inoltre ad un fenomeno di donazione disinteressata dei cosiddetti pirati della rete

Software, giochi, ricerche e tesi di laurea, ebook, musica, film e quant’altro, sono messi a disposizione gratuitamente per gli utenti della rete.


QUINDI, LA GENEROSITà ESISTE

Quanto detto sopra fa quindi intendere che sul pianeta esistono persone che condividono disinteressatamente energie intellettive, beni, servizi utili alla collettività.


L’IDEA:


Immaginiamo. Solo immaginando possiamo varcare i vincoli del reale. Riprendiamo il metodo cartesiano, quello di mettere in discussione la realtà. La realtà ci incute a credere che abbiamo bisogno del denaro per poter vivere. Ma se scomponiamo i nostri bisogni, ci rendiamo conto che molti di essi sono artefatti, limitati a condizioni di status sociale, condizionati dalla società dello spettacolo che ci spinge a desiderare qualcosa di cui non sapevamo nemmeno potessimo sentirne la necessità: poco è indispensabile per vivere. Se immaginassimo l’intera umanità produttiva, in grado cioè di saper fare qualcosa, saper produrre un bene o un servizio e se immaginassimo che tutti fossero generosi, non ci sarebbe bisogno di denaro. Chiunque condividerebbe la propria attività produttiva con tutti.

Ma ciò forse sarebbe impossibile. Ci sono persone incapaci di lavorare se non al loro “progetto” di ozio e nullafacenza. Ma se il denaro venisse eliminato, sarebbero però costrette ad industriarsi per sopravvivere. Sembra un paradosso: annullare i soldi per vivere. Ma non lo è, pensandoci.

Finanche chi ha sempre vissuto di rendita, sarebbe costretto a produrre qualcosa. Chi abituato a percepire tangenti e mazzette. Chi attaccato alla poltrona per uno stipendio da statale.

La vera ricchezza dell’individuo si misurerebbe solo dalla quantità e qualità del lavoro prodotto e sarebbe ai vertici alti di una gerarchia di un’organizzazione che potrebbe essere nominata “Io Gratiss”.


IO GRATISS

E’ una comunità estesa a macchia di leopardo sull’intero pianeta. Persone che quando si intercettano possono chiedersi a vicenda beni e servizi gratuitamente. Perché condividono i loro beni.

NON è una forma di baratto. Il baratto è quando ci si scambiano beni di equivalente valore concordato tra le parti.

Io gratiss è un sistema libero di condivisione dove nulla si chiede in cambio per via diretta: tutto è a disposizione di tutti. Unico vincolo per essere membro è dichiararsi disponibile al progetto ed enunciare tutte le capacità e attitudini produttive e professionali.


LO ZEROMONEY

I membri si riconoscono attraverso un simbolo, lo Zeromoney.

Lo Zeromoney può presentarsi sotto vari aspetti: una spilla, una installazione, incastonato nel muro d’ingresso di casa, sul tetto di casa come indicatore del vento, braccialetto… 

Lo Zeromoney si presenta come uno zero spaccato due volte con caratteristiche grafiche simili all’euro. Come se fosse il logo dell’euro “chiuso” in uno zero.

Si consiglia la sua realizzazione in metallo, possibilmente in una lega in cui siano fuse anche monete.