giovedì 27 febbraio 2020

Questa è un'esercitazione? Coronavirus e dintorni sociali...



Sembra un'esercitazione...

Verificare il livello di ubbidienza e i tipi di reazione dei popoli per studiare nuove strategie di paura e capire fin dove spingersi reprimendo normali attività sociali.

O forse anche per disgregare i popoli, "fabbricare" nuove modalità di rapporti umani interpersonali.
Perché poi l'abitudine a non salutarsi più col bacetto sulla guancia, in fondo, crea un po' di distacco umanamente. No?!


Probabilmente invece, saranno scritte nuove leggi che sanzioneranno duramente i media e gli utenti dei social in caso di allarmismi.

Tutto ciò sarà probabilmente materiale per tesi di laurea per i prossimi 20 anni.

Io ricordo quando a casa eravamo tutti influenzati e il bollettino dei febbroni a 42° correva sul filo del telefono da zie a colleghi di ufficio dei miei e gli unici due canali RAI esistenti manco ne parlavano.

Ma oggi va preservata l'economia, l'efficienza dei servizi e delle infrastrutture e se dovessimo beccarci improvvisamente tutti questa cazza di influenza, salterebbe tutto.
Produrremmo meno CO2 ma sticazzi troveremmo merce perché anche gli autotrasportatori starebbero chiusi in casa.

Intanto la psicosi ha preso anche chi non ha il coraggio di dire agli amici che sta chiuso in casa per sintomi influenzali.
Compleanni che non vengono più festeggiati...
Il trasferimento di cultura e conoscenza si è bloccato con scuole chiuse anche a Napoli e qualche museo nelle zone rosse.

Forse è stato tutto pompato a dismisura. Perché probabilmente mancava qualche altra notizia che colpisse l'immaginario morboso che tanto tira le masse e quindi audience=incassi pubblicitari.

Sembra di vivere l'Era del Forse in cui tutti dicono il contrario di tutto e solo i propri strumenti filo-logici ti riparano dalle incertezze, dalle cazzate riconoscendo le mezze verità.

ziomarco favolosi quegli anni '70 con tutta la famiglia a letto