mercoledì 5 novembre 2014

Facebook è morto. Un social divenuto A-social.

Nel 2008 mi attaccai a Facebook pensando fosse lo strumento del XXI secolo che ci avrebbe portato il grande cambiamento.
Effettivamente è servito a fare rete per superare il quorum del referendum sull'acqua, è servito come campagna elettorale per far votare qualche sindaco in Italia.
Ma, rispetto alle enormi potenzialità di questo strumento, i risultati rivoluzionari, quelli di un'elevazione culturale globale li vedo deludenti.

È stato un giocattolo che è partito aggregante e poi è divenuto disgregante.
Chi ricorda la funzione delle "petizioni"? Chi ricorda quando era possibile scrollare solo lo "stato" dei nostri contatti o solo le foto scremando le migliaia di condivisioni di link?
Togliere queste funzioni è stata una sapiente manovra anti-democratica trasformando un social in asocial.

martedì 28 ottobre 2014

Il potere curativo dei gatti

Le fusa e il massaggio "a pane" dei gatti sul corpo umano possono guarire le malattie dell'uomo?


Non è vero ma ci credo.
Non è solo il titolo di una commedia di Peppino De Filippo ma anche il titolo di un libro che lessi nel 2008.
Trattava di ipotesi impossibili di scienziati frustrati.
Quelli del "progetto Edge".
Frustrati perchè la scienza vuole sempre "prove provate" alle tue intuizioni.

La scienza non crede alla 5a dimensione.
La scienza non crede alle energie invisibili.
Tutto deve essere provato.
Motivo per cui c'è chi, credendo ai miracoli, diventa religioso.
Ma verrà il giorno in cui ci sarà un Papa che si scuserà con gli sciamani, gli stregoni e con tutti quelli che fanno strane magie. Gatti compresi.
C'è stato il Papa che ha chiesto scusa a Galileo dopo 500 anni, quello che ha chiesto scusa a Darwin. Quindi siamo sulla buona strada.
La Chiesa è sulla buona strada.

Ci sono ricercatori che hanno dedicato tempo per scoprire la nocività dei preservativi ma i risultati, per ovvi motivi, non verranno resi pubblici.
C'è un team internazionale che sta studiando nell'artico l'unico essere vivente senza emoglobina. Il risultato di questa ricerca ci potrà probabilmente far capire se gli umani potranno vivere senza sangue.
Ma vi sono ricerche impossibili. Zone inspiegabili con gli strumenti consentiti e disponibili.

Non è vero ma ci credo.
Ecco.
Io non sono uno scienziato ma ho la mia banale intuizione.
Le fusa dei gatti e il massaggio morbido e pungente, quello "a pane" per intenderci, credo che siano un antidoto per curare certe malattie.

Mi piacerebbe poter dire a qualche scienziato indipendente, a qualcuno di quelli frustrati, di realizzare una saccoccia di 3-4Kg che riproduca le vibrazioni della stessa intensità delle fusa di un gatto con dei pistoncini "morbidi e pungenti" come le zampette.
Poi prendere questa saccoccia e sperimentarla su malati di emicranie, reumatismi, mal di schiena e malattie gravi.


Non è vero ma ci credo.

sabato 18 ottobre 2014

Settimana a Capri (estate 2001)

La piazzetta di Capri
Fui ospite in una casa ancora in costruzione ad Anacapri. Ogni mattina si sceglieva la caletta dove farsi il bagno e quelle migliori, le meno affollate, erano ovviamente dove c'erano roccia rugosa e appuntita e mare profondo. Le altre, guajunera e famigliole.
La sera si scendeva a Capri con una navetta stra-affollata. Si passeggiava sottobraccio con l'amica e i fotografi ti facevano sentire VIP della Dolce Vita riprendendoti come paparazzi.
Il giorno dopo andavi a ritirare quella foto che oggi non sai manco dove sia.

Poi facevi la fila da Anema e Core, orecchiavi un nome di un buttadentro da qualche parte e all'ingresso scavalcavi tutti perchè avevi fatto il nome giusto.
Eri lì dentro per caso e comunque gradivi le cosce brune o dorate che zompettavano sui tavoli mentre cercavi il punto migliore per rinfrescarti con il climatizzatore.

All'uscita trovavi verso via Tragara un bar aperto dove non incontravi nessuno perchè appartenevi ad altro ceto, non avevi la barca attraccata giù al porto, non avevi la casa sull'isola e stavi bene per questo. Solo, a conversare con la cara amica.
Poi passò Briatore con la Campbell strafatta di non so cosa che la portava forse a vomitare da qualche parte.

All'alba gruppi di ragazzi rincoglioniti sparpagliati per la piazzetta. Chi aspettava la navetta, chi si era addormentato sulle scale o su una panchina del belvedere e nessuno capiva che gli chiedevi a che ora passasse la navetta per Anacapri.
Allora si prendeva l'ultimo taxi cabrio in stile cubano dell'isola, ci salivi assonnato e ti lasciavi cullare dalle curve a mezza costa dell'isola mentre lo stereo mandava Wish you where here.

lunedì 11 agosto 2014

Osserva un gatto e camperai 100 anni

La salute del gatto, le sue 9 vite.

Lui sa cosa fa bene a se stesso.
Tanto riposo e tanto sport.
Se non ha bisogno di cacciare perchè vive in una casa ed ha i suoi croccantini, si inventa finte prede, finti agguati pur di stare allenato allo scatto, alla velocità. Stare in forma.
Agilità. Tanto stretching.
E poi al sole e poi al fresco. Come stare alle terme.
Probabilmente i romani osservavano i gatti per imparare a vivere meglio.
Calidarium e frigidarium.
Dedicare tempo alla pulizia del proprio corpo in modo naturale, non dovremmo usare saponi, ma tanta acqua e guanto di crine.
Mangiare quando si ha voglia, a piccoli spuntini.
Poi purgarsi, vomitare per ripulirsi.
Riconoscere le persone di cui fidarsi e solo a loro concedersi per le coccole per viverle meglio.
Giocare. Esplorare. Essere curiosi sempre.
Nella malattia il gatto non si lamenta.
Si raccoglie silenzioso e in solitudine per costipare le poche energie che ha.
Poi rinasce.
Nove vite.
Impariamo.

sabato 10 maggio 2014

Viaggi Reali, Mentali e Virtuali: L'INTELLETTUALE OGGI

Viaggi Reali, Mentali e Virtuali: L'INTELLETTUALE OGGI: L'intellettuale del 21° secolo. Non è un personaggio noto, non è un accademico, non è uno scrittore famoso. Non è un Nobel. L'in...

L'INTELLETTUALE OGGI


L'intellettuale del 21° secolo.Non è un personaggio noto, non è un accademico, non è uno scrittore famoso.Non è un Nobel.

L'intellettuale del 21° secolo è chi compie quotidianamente sforzi creativi per immettere nella rete contenuti, opinioni sensate, relazioni, studi e ricerche proprie, svolte per e con passione, pur non avendo titoli, non avendo autorevolezza.


IL PARADISO DEI LIBRI
L'intellettuale di oggi è il creatore di un'App che se avesse dedicato lo stesso tempo per realizzarla andando a consegnare pizze, avrebbe fatto più soldi.

L'intellettuale oggi è l'uomo della rete al servizio gratuito delle istituzioni.
È il libero pensatore il cui pensiero viene derubato da chi troppo impegnato a difendere la sua cattedra, la sua poltrona, il suo status quo.

Il copia-incolla del pensiero, dell'idea. Ho visto politici copiare idee da politici "dentro" e sconosciuti. Ho ascoltato battute da comici lette precedentemente sui social network e scritte da ragazzi sconosciuti. Ho visto lezioni di docenti che proiettavano slide di contenuti presi dalla rete, giornalisti che scrivono pezzi sulle opinioni altrui e non sulle proprie...

L'intellettuale del 21° secolo è l'uomo del futuro, libero, indipendente, autonomo. È l'influencer assoluto della società. È l'uomo dello sharing, della condivisione, è l'uomo dell'Era dell'Acquario.

È lui quello che conta, ma non avrà mai lo stipendio di quello che fa uso del suo pensiero.

Il 10 maggio sarà la "Giornata Internazionale dell'Intellettuale Contemporaneo".

martedì 15 aprile 2014

I LATI OSCURI DELL'ESSERE MULTITASKING


"Multitasking" è cosa positiva se si sa gestire lo stress e la propria capacità di concentrazione.
Ho visto ragazzi di 14 anni che contemporaneamente navigavano su Youtube, ascoltavano il pezzo di un video mentre chattavano su Facebook, postavano foto su Twitter e digitavano con una velocità che un dattilografo per professione avrebbe arrossito.

Sono ragazzi che però non scrivono correttamente, hanno un linguaggio in codice, contratto, sintetizzato, dove l'errore ortografico non conta perchè è importante il messaggio che deve raggiungere l'amico. Tutto iniziò congli SMS.

Questi ragazzi presentano atteggiamenti di tipo epilettico, bipolare, la dislessia sembra che si sia impadronita di loro. Se li metti ad inserire le lettere in ordine alfabetico in una griglia a caselle, non ci riescono. Non hanno la concentrazione sufficiente per eseguire un lavoro di elementare precisione.

È una bomba sociale. Internet ha analfabetizzato le nuove generazioni e tale processo porterà alla Grande Bruttezza della civiltà dove l'individuo non sarà più capace di pensare e di eseguire il proprio pensiero.



mercoledì 9 aprile 2014

Il manoscritto dell'uomo venuto dal nulla

Lo vedevano ogni mattina nella sala d'attesa dell'ufficio postale del paese.
Era sempre intento a scrivere. Su un blocchetto di carta, su fogli sparsi, finanche sui biglietti numerati che forniva la macchinetta. Sai, quelli per dare il turno agli utenti.
Tutti i giorni la stessa scena.
Nessuno sapeva chi fosse, da dove veniva.
In quel paese nessuno lo aveva mai visto.

Quando la macchinetta era guasta e non distribuiva numeri, qualcuno gli si avvicinava per chiedergli se era in fila e lui nemmeno rispondeva. Nemmeno si voltava.
Un vecchio scorbutico incazzoso che però non puzzava, vestiva dignitosamente e i suoi movimenti fluidi non ne facevano capire l'età.

Non si sapeva dove vivesse. Alla chiusura dell'ufficio postale spariva da dove era arrivato.
Nessuno che lo avesse mai seguito per capire chi fosse. Perchè non dava fastidio a nessuno, forse.
Un uomo venuto dal nulla.

Quando la mattina non lo vedevano al suo solito posto, qualcuno parlava di lui, divertito, durante l'attesa di una bolletta o di una pensione da ritirare. Era assente e se ne parlava. C'era e sembrava che nessuno ci facesse caso.
Poi ricompariva il mattino dopo. Sempre lo stesso cappotto. Sempre lì a scrivere, staccare la penna dal foglio, uno sguardo nel vuoto e poi nuovamente a far scivolare fiumi di parole in grafia piccolissima, minuta come colonne di formiche su quei piccoli pezzi di carta.

Lo trovarono in una piovosa sera di primavera, a terra, rannicchiato in posizione fetale come se avesse deciso di voler dormire lì, sotto l'albero della piazza del paese.
Non aveva soldi e nemmeno documenti con se.
All'obitorio misero in un sacchetto di plastica i pochi effetti personali che aveva addosso.

"Tutte le parole che avrei voluto dirti". Era il titolo su un libretto trascritto a mano in bella copia che era finito in quel sacchetto di plastica.
Qualcuno trafugò quel libretto ed iniziò a leggerlo.
Era una storia d'amore, un amore impossibile.
La storia di un uomo che non aveva più ritrovato il suo gatto dopo un terremoto.

Quando la bara uscì dall'obitorio, lì fuori c'era c'era il suo gatto ad aspettarlo con gli occhi malinconici e sembrava che lacrimasse.
Aveva ritrovato il suo amico.
Era venuto dal nulla.