domenica 14 agosto 2016

Ai Weiwei in mostra a Vienna. Foto libere nei musei

Con un "banner" così non ti può sfuggire una mostra.
Anche se non la cerchi.


E ti ritrovi in una dimensione a cavallo tra le scenografie di spazi aperti di Wim Wenders e una specie di capannone dove hai modo di vedere a sorpresa Dynamik!, la mostra di arte cinetica in cui, ovviamente, spiccano gli italiani con le loro opere.
E Ai Weiwei mi resta in secondo piano nonostante ne ammiri la sua dissidenza.

Per me l'arte deve essere un gioco, bisogna interagirci e trovandomi davanti a un pannello spento che per 30" non si attivava, cercai l'interruttore e lo pigiai per vedere. Ed ecco che spunta il guardiano che sputa qualche parola in tedesco incazzoso che mi fa capire che dovevo aspettare ancora per vedere l'opera in movimento.

E poi al piano superiore del 21er, dopo aver scattato decine di foto, finalmente mi beccano dicendomi che non era consentito farle.

Sono record questi di cui non so se andarne fiero. Sì perché nella stessa mattinata al Museo Belvedere, dopo aver scattato la prima foto nella sala medievale, un altro guardiano che mi fa "mi dispiace... mi dispiace"...
Tre cazzeate in un giorno nei musei non è da poco :)

Le "foto libere" divulgano conoscenza e promuovono i luoghi da visitare.
Cambiate le leggi come il buon Massimo Bray ha fatto fare in Italia!!!
O resterò comunque un fuorilegge.

- dagli appunti di viaggio viennesi di Marco Maraviglia -

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