Oggi in molti possono permettersi l’acquisto di una fotocamera digitale e pertanto la produzione di immagini è nettamente aumentata in maniera esponenziale rispetto a 8-10 anni fa e il fotografo deve battagliare quotidianamente per offrire contenuti visivi sempre più originali e ricercati per poter fronteggiare la vasta produzione internazionale di immagini.
Non solo, il web offre una gran quantità di portali dove poter uploadare le proprie foto e dove decidere se queste sono protette sotto copyright o copyleft (cessione gratuita citandone l’autore, ad esempio) e molti aspiranti fotografi, pur di vedere le proprie foto che compaiono da qualche parte per la sola gloria, caricano le loro foto libere da diritti d’uso senza quasi mai rendersi conto di fare un grosso danno a chi di fotografia d’archivio ci vive: per ogni foto regalata è un mancato guadagno per il fotografo che quella foto (simile) l'avrebbe "venduta".
Il futuro di questo settore non si presenta roseo e già molti fotografi stanno chiudendo la baracca o stanno cercando nuovi canali come quello della fotografia d’arte, l’elaborazione digitale e la post-produzione dell'immagine, l’insegnamento o specializzarsi in settori dove si necessita di realizzare necessariamente immagini ex-novo (riproduzione fotografica per cataloghi, reportage, convegni...).
Non è questa mia uno scoraggiare coloro che vogliono fare i fotografi da grandi perchè come nel 1839 Paul Delaroche dichiarò “da oggi la pittura è morta !”, mentre invece fu l'occasione per approdare in nuove forme di pittura diverse dalla riproduzione fedele della realtà (dall'impressionismo in poi), così la fotografia digitale potrà offrire l'opportunità di creare nuove applicazioni e formule visive contaminate dalla conoscenza di altre fonti multimediali e artigianali.
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