martedì 15 aprile 2014

I LATI OSCURI DELL'ESSERE MULTITASKING


"Multitasking" è cosa positiva se si sa gestire lo stress e la propria capacità di concentrazione.
Ho visto ragazzi di 14 anni che contemporaneamente navigavano su Youtube, ascoltavano il pezzo di un video mentre chattavano su Facebook, postavano foto su Twitter e digitavano con una velocità che un dattilografo per professione avrebbe arrossito.

Sono ragazzi che però non scrivono correttamente, hanno un linguaggio in codice, contratto, sintetizzato, dove l'errore ortografico non conta perchè è importante il messaggio che deve raggiungere l'amico. Tutto iniziò congli SMS.

Questi ragazzi presentano atteggiamenti di tipo epilettico, bipolare, la dislessia sembra che si sia impadronita di loro. Se li metti ad inserire le lettere in ordine alfabetico in una griglia a caselle, non ci riescono. Non hanno la concentrazione sufficiente per eseguire un lavoro di elementare precisione.

È una bomba sociale. Internet ha analfabetizzato le nuove generazioni e tale processo porterà alla Grande Bruttezza della civiltà dove l'individuo non sarà più capace di pensare e di eseguire il proprio pensiero.



mercoledì 9 aprile 2014

Il manoscritto dell'uomo venuto dal nulla

Lo vedevano ogni mattina nella sala d'attesa dell'ufficio postale del paese.
Era sempre intento a scrivere. Su un blocchetto di carta, su fogli sparsi, finanche sui biglietti numerati che forniva la macchinetta. Sai, quelli per dare il turno agli utenti.
Tutti i giorni la stessa scena.
Nessuno sapeva chi fosse, da dove veniva.
In quel paese nessuno lo aveva mai visto.

Quando la macchinetta era guasta e non distribuiva numeri, qualcuno gli si avvicinava per chiedergli se era in fila e lui nemmeno rispondeva. Nemmeno si voltava.
Un vecchio scorbutico incazzoso che però non puzzava, vestiva dignitosamente e i suoi movimenti fluidi non ne facevano capire l'età.

Non si sapeva dove vivesse. Alla chiusura dell'ufficio postale spariva da dove era arrivato.
Nessuno che lo avesse mai seguito per capire chi fosse. Perchè non dava fastidio a nessuno, forse.
Un uomo venuto dal nulla.

Quando la mattina non lo vedevano al suo solito posto, qualcuno parlava di lui, divertito, durante l'attesa di una bolletta o di una pensione da ritirare. Era assente e se ne parlava. C'era e sembrava che nessuno ci facesse caso.
Poi ricompariva il mattino dopo. Sempre lo stesso cappotto. Sempre lì a scrivere, staccare la penna dal foglio, uno sguardo nel vuoto e poi nuovamente a far scivolare fiumi di parole in grafia piccolissima, minuta come colonne di formiche su quei piccoli pezzi di carta.

Lo trovarono in una piovosa sera di primavera, a terra, rannicchiato in posizione fetale come se avesse deciso di voler dormire lì, sotto l'albero della piazza del paese.
Non aveva soldi e nemmeno documenti con se.
All'obitorio misero in un sacchetto di plastica i pochi effetti personali che aveva addosso.

"Tutte le parole che avrei voluto dirti". Era il titolo su un libretto trascritto a mano in bella copia che era finito in quel sacchetto di plastica.
Qualcuno trafugò quel libretto ed iniziò a leggerlo.
Era una storia d'amore, un amore impossibile.
La storia di un uomo che non aveva più ritrovato il suo gatto dopo un terremoto.

Quando la bara uscì dall'obitorio, lì fuori c'era c'era il suo gatto ad aspettarlo con gli occhi malinconici e sembrava che lacrimasse.
Aveva ritrovato il suo amico.
Era venuto dal nulla.