mercoledì 7 gennaio 2009

LA RECESSIONE, LA CRISI ECONOMICA. QUELLI CHE...



Maggio 2004:
Una sera non lontana, forse l'11 di un mese qualsiasi, ci squillerà il citofono e una voce da giù ci dirà probabilmente: "scenda, scenda signore, stiamo protestando..." e noi: "ma per cosa protestate ?" e la vocina distorta dai fili elettrici, dalle resistenze e i fusibili ci chiederà: "ma lei ci arriva a fine mese con quello che guadagna ? lei ci va al cinema ogni volta che vorrebbe ? lei quanti giorni di vacanza all'anno fa ? Lei riesce a pagare le bollette alla scadenza ?" e così via. "Ho capito" diremo e forse scenderemo anche noi mettendoci un bel paio di scarpe comode per camminare tutta la notte nelle strade della città, citofonando poi anche noi a tutti i palazzi per far scendere tanta gente. Nella notte. Ma perchè mi hanno avvisato per citofono ? Perchè non un SMS o un messaggio di posta elettronica ? Ah, sì, perchè il citofono è l'unico sistema di comunicazione non intercettabile. Perchè un SMS tipo "ore 21.00 in via Genova. Passalo" così come fu mandato in Spagna l'11 Marzo del 2004 non arriverebbe a tutti: sarebbe bloccato dai server per "motivi di sicurezza". Gente in strada, gente nelle piazze. Una marcia pacifica e spontanea senza striscioni nè megafoni. Una marcia guidata da tutti e da nessuno. Una marcia del popolo che si spande a macchia d'olio. Nelle vie principali. Nelle piazze. E poi una candela accesa e poi 10, 100, 1000 candele accese in modo che tutti possano essere visti dai satelliti. Per far sentire il silenzio urlante della gente. Gente comune. Quelli del 48% che hanno speso tutto nel 2004 per vivere. Quelli che vivono ancora con mamma e papà perchè non possono farsi una famiglia. Quelli che hanno gli arretrati per il fitto della casa. Quelli che non possono avere il fido dalle banche. Quelli che lasciano i figli dai nonni per risparmiare il vitto. Quelli che i nonni non ce li hanno ed hanno i figli che spacciano droga per tirare avanti. Quelli che vanno all'ortomercato la Domenica ad acquistare l'invenduto della settimana. Quelli che ritornano ai pantaloni con le toppe. Quelli che hanno fermato l'auto sotto casa perchè la benzina costa. Quelli che non vanno dal dentista perchè un aulin costa meno e si spaccano lo stomaco. Quelli che si affacciano alle mense delle Caritas o che pensano di commettere un delitto per farsi mandare in galera per dormire e mangiare gratis. Quelli che co.co.co. Quelli che sono costretti ad evadere il fisco per potersi pagare le tasse del reddito ufficiale. Quelli che partecipano ai tele-quiz per vincere qualcosa. Quelli che si ammazzano per il "53". Quelli rovinati dall'usura. Quelli che non possono più cercare su internet il lavoro perchè le connessioni costano. Quelli che non hanno più il telefono ma solo il cellulare per ricevere telefonate. Quelli che accendono candele in casa per risparmiare energia e per riscaldarsi. Quelli che il pane e la pasta se li fanno in casa. Ma anche quelli che hanno venduto la propria barca e la seconda casa. Quelli che non fanno più cene con gli amici a casa propria. Quelli che il CD è solo pezzottato. Quelli che ormai comprano il vestiario solo nei mercatini. Quelli che tentano comunque di mettere sù un'attività indebitandosi. Quelli rovinati dai finanziamenti per i giovani imprenditori. Quelli che un posto letto fa 300,00 euro e che poi si fanno passare le fotocopie dei libri per studiare. Quelli che stanno per fuggire all'estero per lavorare. Quelli che a 45 anni si chiedono cosa sarà di loro a 60. Quelli ... sì, tutti quelli ed altri ancora che non è solo il 48% degli italiani ma anche quelli che nel 2004 hanno chiesto un mutuo, un fido o hanno prosciugato i propri risparmi. Cosa succederà quella sera ?

Gennaio 2009:
è cambiato qualcosa dal 2004?

martedì 6 gennaio 2009

ANDAR PER MUNNEZZA (come arredare la casa risparmiando)


Un salone arredato senza aver acquistato nulla in negozi di arredamento.

"Nulla si crea, nulla si distrugge… tutto si trasforma"

Pratica consueta di chi è costretto spesso a cambiare casa specie per trasferirsi in altre città, specie se la casa trovata non è sufficientemente ammobiliata, è quella di girare la sera tra i cassonetti dell'immondizia per cercare di recuperare un lume, un tavolo, una spalliera per il letto ecc.
Studenti fuori-sede, extracomunitari, singles che hanno appena staccato il loro cordone ombellicale da mamma e papà per andare a vivere da soli, si ritrovano faccia a faccia con una casa o una stanza da arredare e non tutti i soldi che servirebbero, in tasca… ma al calar delle tenebre, la città diventa una grande risorsa.
Non bisogna vergognarsene, recuperare mobilio ed altri arredi dalla spazzatura, in fondo fa trendy e per chi ha un furgone, addirittura diventare una piccola fonte di guadagno: c'è infatti chi provvede a rimettere in sesto il "raccolto urbano" di una notte, renderlo presentabile con una verniciatina, qualche chiodo e piazzarlo in uno dei mercatini dell'usato sparsi su tutto il territorio nazionale, in conto-vendita.
C'era una volta 'o saponaro, era colui che a Napoli veniva chiamato per sgombrare soffitte, cantine e case. Si prendeva la roba vecchia, in blocco, lo si pagava affinchè provvedesse lui a portar tutto in una discarica o sottoporla a qualche antiquario. Oggi ci sono i trasher-look che sono coloro che recuperano, riciclano, trasformano e non sempre per necessità, ma per rispetto dell'ambiente e per dar sfoggio alla propria creatività. Si pensi ad artisti come l'architetto Antoni Gaudì che si faceva portare gli scarti delle fabbriche di ceramiche per rivestire i comignoli delle sue case Pedrera, Battllo, il Palau Guell ecc.: un trasher-look ante-litteram ! E poi Pablo Picasso, Andy Warhol, i giovani Tim Noble e Sue Webster, Schwitters, Baruchello. Alcuni, come Spoerri o Arman, hanno lavorato sempre con i rifiuti e fanno parte del Nouveau Réalisme o post-Dada; altri, come Beuys e Kounellis, ne hanno usato in certi periodi e sono stati letti come concettuali, poveristi, metteurs en scène.

Ma torniamo a noi.
La prima regola del perfetto "trasher" è quella di non avere pudore nel tenere costantemente allenato l'occhio a sbirciare tra i rifiuti esterni ai cassonetti, anche se non ha un'esigenza specifica di qualcosa che cerca perché a volte si può trovare qualcosa che non si immaginava.
Altra regola è la velocità d'azione, ma in fondo questa è una regola valida anche per un perfetto manager: velocità d'azione e flessibilità. Capacità di cambiare idea, nell'arco di pochi attimi.
Può capitare infatti di vedere in pieno giorno uno specchio per strada incorniciato da una bellissma cornice lavorata, in oro zecchino: bè, il consiglio è che anche se state in auto, in compagnia di un cliente importante, snob, che ha di voi una sana considerazione, non esitate ad accostarvi, fermarvi e recuperate il "pezzo" per metterlo nel bagagliaio perché se vi ripromettete di passare in serata per farlo, potreste rimanere molto delusi non trovandolo più. Magari poi, chi sarà con voi, resterebbe affascinato dal vostro gesto pensando che avete compiuto un gesto ambientalista o addirittura potrebbe essere un momento di confidenza che romperebbe tutte le barriere interpersonali: anch'egli, benestante, vi rivelerà che è del "club dei trashers".
Il recupero dei pezzi in strada abbisogna di altre accortenze: agire in sere di bel tempo perché la pioggia compromette i pezzi stessi, controllare che non vi siano parti metalliche arruginite e/o appuntite che potrebbero ferirvi, controllate che non vi siano tracce di pipì di cani (il legno si impregna del cattivo odore ed è difficile poi rimuoverlo), valutate bene se un' eventuale riparazione vi costerebbe più di quanto comprarlo nuovo e, innanzitutto, valutate se l'intervento di messa a punto è una cosa che siete in grado di fare stesso voi o l'amico "aggiusta-tutto".
Ma, cosa indispensabile, accertatevi che i pezzi siano effettivamente buttati e non accantonati temporaneamente dal proprietario che potrebbe farsi improvvisamente vivo mentre li caricate in auto e darvi un sacco di botte scambiandovi per un ladro.
Talvolta alcuni negozianti che ristrutturano il proprio locale, posano sul marciapiedi alcuni arredi: non vergognatevi di chiedere loro se devono buttarli perché quasi certamente gli fareste un favore evitandogli di chiamare un'impresa a pagamento per sgombrare roba che non gli occorre più.
Ho visto una vecchia culla trasformata in libreria. Ho visto un frullatore dismesso con l'acqua e un pesciolino rosso dentro. Ho visto paralumi divenuti vasi per piante; tavole destinate a legna per camino ma recuperate, levigate, verniciate e trasformate in mensole; tasti di tastiere di computer trasformati in bottoni per cappotti. "Ho visto cose che voi umani non potete immaginare…".