martedì 31 luglio 2018

Algarve

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C’era il cielo azzurro e nessuna nuvola per 7gg.
La media di un misto di pesce costava 10,00 euro. Porzione abbondante anche per due, per chi è abituato a mangiare poco.
Pesce con gli occhi scuri. Freschissimi.

Il sole picchiava in testa per le strade nelle varie cittadine dove si passeggiava ma non te ne accorgevi fin quando la sera rientravi con la testa tossa.
Perché il vento era fresco. Al sole si stava bene. All’ombra anche di giorno potevi sentire un po’ troppo fresco.
Era l’oceano che portava l’aria a 7-10° di temperatura meno che qui a Napoli.


Ho visto spazzini che con le scope tiravano fuori tra un sanpietrino e l'altro, le cicche di sigaretta alle 8 del mattino.
Nessuna auto sparava gas di scarico.
In tutte le stradine, ma anche nelle principali, sanpietrini messi a regola d’arte.
Le auto rallentavano 20 metri prima per far passare i pedoni.


Nei vicoli fuori il centro storico la sera tardi passeggiavano le donne sole senza che nessuno le importunasse.
Ho visto chi lasciava borsa o zainetto incustodito sulla sedia del bar per andare a fare pipì.
Un caffè al tavolino dove potevi starci quanto volevi, costava 60 centesimi. Al massimo 0,80 euro. Aromatico. Ottimo per chi è abituato a berlo amaro.


Le spiagge non erano attrezzate con lettini ed ombrelloni. Selvaggezza pura. Distese di sabbia a perdita d’occhio e rocce rosse.
Il mare, grande risorsa economica del luogo.
Chioschi dove fare il biglietto per farti portare con un gommone o un traghetto sulle spiagge o nelle grotte.
Quelli sì, erano organizzatissimi. Se il traghetto non aveva più posti a sedere ti facevano partire con quello successivo. Ma ti avvisavano prima.
E poi... e poi in piccolissime cittadine mai visto tanto diporto. A vela e motore.


Ho visto tante coppie miste e credo che il razzismo da quelle parti non esista.
La sera lo struscio come se ti trovassi nelle isole del Mediterraneo. Gli italiani li riconoscevi dal tono di voce più alto.
In alcune cittadine, giocolieri, musicisti e saltimbanchi pagati dai comuni.
Treni e autobus che collegavano tutta la costa con precisione svizzera. Poi, sì, poteva capitare che quel povero cavallo aveva deciso forse di suicidarsi fermandosi sui binari e faceva saltare tutte le tabelle di marcia.
Gli autobus a lunga tratta “ovviamente” col wi-fi free a bordo


Paesi-fantasma di giorno che si ravvivavano dal pomeriggio.
Musei piccoli, ma dignitosamente allestiti, con ingresso a 2,00 euro.
Architetture a cavallo tra le case cubane, greche e messicane.
Ovunque entravi ti salutavano.
Ci si capiva ovunque con l’inglese, in italiano e anche a gesti.


Viaggiare non fa tanto bene.
Perché non fa bene quando ritorni e ti accorgi che devi riabituarti a un’altra realtà.


Ziomarco turista ad Algarve, Portogallo.