giovedì 30 dicembre 2010

CHE LINGUA PARLA UN GATTO?

Mi è stato regalato il "Dizionario bilingue" del gatto: italiano/gatto, gatto/italiano. In esso c'è un paragrafo relativo alla comunicazione tra cani e gatti e sono rimasto sorpreso di quanto sia più facile per i cuccioli (cani e gatti) comprendersi e crescere insieme amichevolmente, rispetto agli adulti. Come i bambini che crescono con genitori di Paesi diversi ed imparano a comunicare con due lingue diverse con gran faciltà.
Ovviamente gli animali conservano il modo di comunicare della propria specie di appartenenza, ma è affascinante di come riescano ad adattarsi alla comunicazione con gli individui coi quali convivono. Anche con gli umani.
La comunicazione tra gatto (ma anche col cane) e padrone è un po' come quella del ragazzo che viaggia e, senza sapere l'inglese o la lingua del paese in cui si trova, riesce a farsi capire in trattoria, in ostello... e riesce a rimorchiare: con suoni e gesti. Per farsi capire dal proprio gatto, si consiglia, nel libro che sto leggendo, di associare infatti le parole fondamentali ai gesti in modo che se il gatto in vecchiaia sarà sordo, potrà comunque capirci.
Ora, vorrei un attimo elencare l'elenco dei vocaboli che conosce la mia gatta, Fidelita (nella foto):
  • Nanna bebbè: quando le viene dato l'okay per venire a dormire a letto la sera.
  • No-nno: quando sta per saltare o infilarsi dove non deve
  • A cuccia: (con indice alzato contro) quando si deve dare una calmata
  • Bua: quando ha tirato fuori un po' troppo le unghie ferendomi la mano e si mortifica perchè pensa "ma io stavo solo giocando"
  • Pappa buona: la parola che preferisce di più, impazzisce perchè sa che sta per avere la scatoletta preferita
  • Uscire: e mi segue contenta perchè sa che sto per aprire il balcone
  • Ta-ta-ta: appena pronuncio questa parola si infila sotto uno sgabello per avere piccole sculacciate
  • Vado via: sa che mi sto preparando per uscire di casa e si siede nel centro della stanza osservandomi con due occhioni grandi che mi accompagnano alla porta
  • Acqua fresca: resta in zona ciotola per farsi una bevuta di acqua appena cambiata
Poi ci sono i gesti:
  • Due o tre colpetti sul divano per farla salire
  • Coricarmi sul letto o sul divano è un invito per accoglierla sulle gambe
  • Un accenno di corsa che faccio è l'invito per iniziare a giocare a rincorrersi
  • strappare un pezzo di tovagliolino a cena le fa capire che sta per avere un pezzetto di carne a scrocco