sabato 18 luglio 2009

UNA BOMBA SOCIALE: appunti del 21° secolo


Scrivevo il 1 Maggio 2003...

"L'altro ieri parlavo con uno della lista che è stato qui da me per un lavoretto. Abbiamo un pò parlato di qualcosa che avverrà.Della stabilità economica o meno di tutta una fascia di persone che stanno in una situazione economicamente precaria.Di persone che se oggi stanno lavorando, non sono comunque garantite da sussidi nei periodi di inoccupazione.

Parlo ad esempio dei docenti precari che fanno supplenze o che hanno la cattedra annuale (la quale cattedra annuale non garantisce forse al 100% comunque "il posto" visto come si stanno mettendo le cose con i vari interventi del Ministro Moratti). Parlo dei liberi professionisti torchiati da un pressante sistema fiscale (ci sono fotografi che secondo lo Stato, per un perverso meccanismo di valutazione dei redditi -gli Studi di Settore-, sono costretti a pagare comunque più di quanto fatturano).

Parliamo di chi si "arrangia" di qui e di lì guadagnandosi qualcosa per le sigarette un cinema, una birra e nulla di più.Parliamo di chi non si può sposare perchè le case costano una cifra. Anche solo per prenderle in fitto.Parliamo di chi non può chiedere un prestito alla banca per investire in un'attività in proprio perchè non ha le garanzie giuste.Parliamo di chi deve sostenere una famiglia e vive ai confini della povertà o dell'illegalità per sfamarla.Parliamo di tutti quelli che attualmente vivono grazie al sostegno degli stipendi o delle pensioni dei propri genitori e ci si augura che campino altri 100 anni.Parlo dei piccoli e medi imprenditori che fanno salti mortali per far quadrare i conti tagliando costi che in altri tempi rendevano una qualità del proprio lavoro più alta.Parliamo di quelle aziende che per far girare il proprio business, sono costretti a fare qualcosa che sfiora l'illecito o che lo è: non pagare alcuni collaboratori, evadere un po il fisco perchè tanto poi ci sarà un condono, smaltire sostanze tossiche direttamente nelle fogne, pagare qualche mazzetta alla persona giusta per garantirsi un appalto, inventarsi un call-customer-service a pagamento per gli utenti, vendere merce di importazione parallela allo stesso prezzo di quella che passa la dogana, evitare qualche fattura...Parlo di molti di noi.Parliamo di molti che l'ISTAT, il Governo, i Sindacati, i Media non vogliono o non possono vedere.

Non è un fenomeno marginale. E' realtà.Provate a prendere carta e penna e fate l'elenco di tutte le persone più care che conoscete: chi "sta bene" ?Badate: per "star bene" intendo persone che abbiano un'autonomia economica oggi e con la vecchiaia assicurata, che vivono tranquillamente con una persona, possono sostenere un figlio, possono farsi una pizza o andare al cinema almeno una volta al mese, possono farsi almeno 15gg di vacanza d'Estate senza essere ospitati dall'amico o dal suocero, possono organizzarsi una cena di Natale per un gruppo di parenti e/o amici e (grattiamoci) possono sostenersi le cure di un dentista, di qualche antibiotico, pagare le bollette del telefono, luce, acqua, gas e la tassa dell'immondizia, possano sostenersi un'automobile, possono vestirsi decentemente ecc. ecc. senza dover fare salti mortali.

E' una realtà di cui i Media parlano poco per non impaurire la massa, forse. Per non farle prendere coscienza di dove questa massa sta andando a finire.

Si tratta di una fascia di persone di età tra i 25 (i neo-laureati) e 50 anni (operai, insegnanti, artigiani, liberi professionisti, informatici… molte persone in grado di saper fare ottime cose ma disoccupate o che attraversano lunghi periodi di inoccupazione) che non scende in piazza a manifestare "per il lavoro" perchè cercano altre vie più "attive" per trovarlo: colloqui, curriculum inviati a destra e a manca, concorsi, "calci in culo"...

Se tutti questi scendessero in piazza e non solo i "professionisti dei cortei", forse la piazza stessa non li conterrebbe.

Qualche mese fa trasmettevano uno spot "Legge Biagi" che faceva credere che si erano aperte nuove opportunità di lavoro, che si era strutturata una rete di società di lavoro interinale e tante altre belle cose, ma telefonavi al numero verde per avere informazioni e scoprivi l'amara realtà che non esisteva ancora nulla di quanto veniva pubblicizzato.

Alla Regione di Napoli ci sono state oltre 40mila domande per certi concorsi dei quali non si sa quando si faranno, per qualche decina di posti. In Giugno 2003 sono giunte le raccomandate per avvisare ai candidati di presentarsi ai test di selezione di un concorso bandito oltre 5 anni fa sempre dalla Regione Campania come "guida turistica" che comunque non sancisce la possibilità di avere un "lavoro vero", ma un Titolo per continuare a cercarlo.

Probabilmente fare spot pieni di belle speranze e bandire concorsi sono "calmieri delle piazze", interventi statali che servono a catalizzare la rabbia di chi cerca uno stipendio fisso e garanzie sul lavoro (malattia, ferie, tredicesima...).E ci si chiede: cosa funziona nell'Amministrazione Pubblica.

La situazione non è delle migliori.

La maggior parte delle persone che conosciamo (e non sono poche; e non ci si immaginerebbe mai che sono "a rischio futuro" per come si presentano; e probabilmente non vogliono manco rendersene conto loro stesse, assuefatte da una dinamica di "pensiero positivo" che rischia comunque di far perdere il controllo della realtà) non potranno mai vivere di pensione perchè sarà una ridicolissima cifra o perchè non l'avranno, molto probabilmente, di questo passo.E nel frattempo si aspetta che il Fato risolva questo problema spinoso. E gli anni passano.

Sappiamo il magnamagna provocato con la Cassa per il Mezzogiorno.Sappiamo cosa è successo con le catastrofi naturali in Italia: terremoti nel Belice, in Irpinia, Umbria e Marche, alluvioni... Fondi stanziati finanche dalla Comunità Europea: ricordate lo sketch di Massimo Troisi che rivolgeva un appello a Pertini sul "chi ha rubaaaaato i soldi del Beliceeeeee ?".

Tra il l'89 e il '91 ci fu "l'articolo 23": davano ai disoccupati di Napoli  che frequentavano inutili corsi, 480mila lire al mese. E gran parte di questi disoccupati si sedarono per un pò.

Tra l'85 ed il 94 nascono la Legge 44 (la De Vito), la Legge 608 (Prestito d'Onore), i POP ecc.. Leggi che avrebbero dovuto incentivare investimenti per il piccolo professionista o per le grosse aziende: decretarono un consistente fiasco con un conseguente allargamento del cosiddetto "buco" economico. Non raccontateci che sono servite a qualcosa quelle leggi, perchè oggi l'economia sarebbe altrimenti più vivace e sicura se quei finanziamenti fossero stati erogati e gestiti sapientemente. Si sarebbe messa in moto una macchina economica che avrebbe creato posti di lavoro e i frutti si sarebbero dovuti vedere ora.

Negli anni '70-'80 scoppiò il problema della raccomandazione per vincere i concorsi statali. La raccomandazione o calcio in culo, come preferiamo, esiste ancora. E questa è una situazione che sembra irreversibile specie nel Sud Italia.Ma sappiamo benissimo che chi si è laureato bene (110 e lode o anche meno), se va nel Centro Nord concorso o no, riesce a trovare con meno problemi lavoro. Ma mantenersi una casa nel centro nord, per un forestiero, significa spendere almeno i 2/3 di quello che guadagna. A meno che non decida di convivere in appartamenti degradati magari insieme a qualche extracomunitario.

Ma la meritocrazia comunque non esiste. E la maggior parte delle persone che occupano le poltrone della classe dirigente italiana è per lobby, giochi politici, nepotismo.

Potremmo citarvi un gran numero di esempi e non è il caso perchè potrebbe farlo chiunque. Basta guardarsi intorno.

Negli anni '90 ci furono i processi di tangentopoli. Il magistrato Antonio Di Pietro, dovette rinunciare a proseguire la sua opera di pulizia politica forse perchè sotto minaccia e siamo cosi passati alla 2a Repubblica: migliore della prima ? A voi la risposta.

L'economia gira male in Italia.

Gira male perchè c'è parassitismo, pigrizia, la gestione di molti posti di lavoro è gestita dai "Notabili" (che sono sempre esistiti), alimentandone il giro di voti elettorali. Gira male perchè nessuno denuncia e stravolge lo sbilanciamento dei compensi sulle prestazioni dei lavoratori.Si pensi ai costi pubblicitari delle industrie che fanno girare stampa e televisione, ai cachet pretesi ed ottenuti da presentatori, giornalisti, ospiti. Si pensi agli stipendi e privilegi dei consiglieri circoscrizionali e di tutti gli "onorevoli".

Si pensi a tutti questi sprechi che fanno confluire denaro in settori che non sono necessari per la sopravvivenza degli individui, almeno non per come funzionano.

E a fronte di questo gran movimento di denaro in sfere non necessarie (possiamo fare a meno della televisione, almeno di gran parte dei suoi programmi, possiamo fare a meno di certa pubblicità perchè un buon prodotto si vende da solo e possiamo fare a meno di un gran numero di politici come loro possono fare a meno di molte agevolazioni, come i compensi da 90milioni di lire ed oltre per fare l'ospite in TV) e parassitarie, resta il problema dei costi delle case, delle spese sanitarie che ognuno deve sostenere, delle pensioni inesistenti... Resta il problema di vivere in maniera dignitosa.

In Svizzera e in altri Paesi del Nord Europa ci sono famiglie col volto sereno con genitori di 25 anni e figli. In Italia il numero dei matrimoni scende ogni anno o è stabile e le facce dei coniugi per le strade, sono per lo più accigliate, preoccupate, mentre osservano i prezzi assurdi nelle vetrine dei negozi non più affollati come qualche anno fa. I mercatini rionali e gli ipermercti stanno avendo la meglio.

I conti nelle banche si stanno prosciugando. I risparmiatori non acquistano più azioni come prima. Le grosse aziende (FIAT, Pirelli, Cirio, Parmalat ecc.) hanno seri problemi economici. Gli enti statali (comuni, regioni ecc.) stanno pagando con grandissimi ritardi le fatture dei propri fornitori. Aumentano luce, acqua, gli alimenti di prima necessità... E gli stipendi sono gli stessi.

Non esiste giustizia economica. I ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. E questo significa che tutto il lavoro fatto in passato dal socialismo, sta andando di nuovo nelle fogne.

Chi dovrebbe lavorare alla gestione del Paese, si trastulla su discussioni alla Camera e al Senato per difendere i propri interessi (rogatorie, conflitto di interessi, Legge Cirami, vendita dei Beni di Stato per incassare altri soldi)... e intanto ci ammazzano o ci fanno ammazzare chi sarebbe in grado di mettere un pò di ordine nell'economia: D'Antona e Biagi, due grandi esperti di Diritto del Lavoro.

Ci parlano dell'esistenza delle Brigate Rosse. E ai G8 e ai Global Forum non si riesce a gestire la sicurezza della piazza sfiorando azioni da regime totalitario facendosi scappare il morto o picchiando e arrestando chi intendeva manifestare in maniera civile secondo quelli che sono i principi più elementari del diritto di pensiero e di parola e di manifestare sanciti dalla Costituzione (alla fine, poi, tutti assolti, "il fatto non sussiste" ... ormai è questo l'andazzo).

Ora, cosa vogliamo dirvi con tutte queste cose, nulla di nuovo, in effetti, vogliamo semplicemente ricordarvi che stiamo vivendo un brutto periodo. Che, come stanno le cose, il futuro sarà soltanto meno roseo per tutti. A  meno che non si riesca ad entrare in questo meccanismo malsano. Adottando la strategia del "si salvi chi può".

Qualcuno ha qualche rendita, una o più case di proprietà grazie al lavoro molto probabilmente onesto dei nostri nonni e dei nostri genitori. Con questi beni alcuni di noi riusciranno a trovare una soluzione di sopravvivenza, ma per come stanno andando le cose, questi beni da qui a 30 o 50 anni probabilmente scompariranno, non riusciremo a trasmetterli ai nostri figli, perchè il sistema economico attuale ci sta riconducendo verso un sistema feudale senza quasi che ce ne accorgessimo. Pian, pianino il torchio stringe sempre di più. E anche chi sta bene oggi, difficilmente riuscirà a mettere un gruzzoletto da parte per farsi magari un viaggetto prima di schiattare.

Un amico ci dice che non siamo un popolo rivoluzionario. Non abbiamo le palle per ribaltare un governo. Non abbiamo una forza di coesione e senso dello Stato per scatenare una guerra civile. Siamo un branco di pecore, stordite dalla televisione, dal calcio, dalle promesse di chi andiamo a votare. Siamo un popolo di codardi. Ci accontentiamo della pagnotta e della figa.

Ma ci si può svegliare da questo torpore ?

Possiamo scuoterci dentro quando qualcuno decide di cambiare i colori della nostra bandiera senza il consenso popolare ? (300mila bandiere coi colori alterati distribuite in questi giorni dalla nostra Presidenza del Consiglio !).

Secondo il mio punto di vista personale, si può vincere. Senza violenza, senza rivoluzione di piazza. Senza lotte armate. Ma facendosi ascoltare.

Pensate: se a Giugno nessun italiano presentasse la dichiarazione dei redditi, immaginate il terremoto politico che ne deriverebbe.

Pensate: se per due-tre giorni tutti gli italiani chiudessero il proprio conto in banca, estinguendolo, lo scossone che si provocherebbe.

Pensate: se nessun tifoso acquistasse il biglietto per lo stadio per una sola Domenica.

Pensate: se per un giorno nessuno facesse una sola telefonata o connessione al web.

Pensate: se per un giorno intero l'intero Paese non accendesse una sola lampadina in casa e in ufficio.

Non stringiamo le chiappe, fa meno male."


Nessun commento: