martedì 28 luglio 2009

GIGGI, UN UOMO CHE RISPETTAVA LE REGOLE

Di: Marco Maraviglia

 

Gigi Forlacchi era un ragazzo cresciuto in una famiglia per bene di Napoli.

Aveva studiato il necessario per prendersi il diploma. Iniziò a lavorare. In un pub. Leggeva e scriveva racconti per un giornalino locale. Guadagnava per quel pò di benzina per vedersi la sera con gli amici coi quali cazzeggiava, fantasticando su grandi idee, sogni nel cassetto.

Lui e i suoi amici avrebbero potuto mangiarsi il mondo. Mentre i loro coetanei parlavano di calcio o dove andare a ballare per rimorchiar fighette, Gigi e gli amici sfornavano grandi idee per migliorare il mondo. Loro non sapevano nulla di come andavano le cose, o meglio, lo sapevano, ma la loro ingenuità li faceva credere che c'era una parte di mondo onesto. Quello stesso mondo da cui provenivano, fatto di genitori che gli avevano trasmesso il senso civico, l'onestà, ed altre storie.

Gigi e gli amici cominciarono a rendersi conto che non c'era spazio per loro. E un po’ tutti si rivolsero al "santo in Paradiso".

Solo Gigi restò un idealista. Mandò il suo curriculum ad oltre 300 aziende senza mai avere risposta. Aprì allora un un suo piccolo studio.

Lavoricchiava, riuscì a comprarsi un'auto usata. Ma, pur volendo, non poteva metter sù famiglia.

Già, con grandi sacrifici si sosteneva tutte le spese.

Ma gli affari andavano male. Eh sì, la recessione.

Gigi avvertiva tutta l'insofferenza per la gran crisi economica nei volti della gente per le strade. Lo scontento era generale. E vedeva che nulla intorno a lui funzionava.

Forse se Gigi fosse nato altrove…

Ma lui amava la sua città e non se ne sarebbe mai andato. Amava quando una mattina presto d'Estate poteva raggiungere il suo scoglio di tufo preferito a Posillipo. Amava le vibrazioni della sua città. Il disordine ritmico che gli metteva soltanto allegria.

Gigi era napoletano. Ma rispettava tutte le regole!

Un giorno l'Agenzia delle Entrate gli recapitò una sanzione. Trattavasi di un'irregolarità nella sua dichiarazione dei redditi. A lui!

Bè, il suo commercialista ammise di aver commesso un errore. E Gigi pagò comunque e quell'Estate rinunciò ad andare in vacanza visto che i suoi pochi risparmi se n'andarono nelle casse dell'Agenzia delle Entrate.

E non finì lì.

Dopo un paio di mesi si vide recapitare una multa con 6 punti decurtati dalla patente. Motivo: era passato ad un incrocio col rosso. Lui? Sì, il cittadino modello. A dir la verità, passò col verde ma tanto era il traffico all'incrocio che il rosso scattò nel frattempo: click!

Ma l'avvocato di Gigi gli consigliò di pagare e lui pagò.

Ma la sfiga ormai si era impossessata di lui.

Dopo qualche mese, infatti, accadde ciò che nessuno avrebbe immaginato fosse accaduto aGigi.

Accadde che Gigi tornò alla sua auto parcheggiata in un parcheggio orario e vi trovò sul parabrezza una bella multa per sforamento d'orario. Il grattino consentiva il parcheggio fino alle 17,30 e lui era rientrato all'auto alle 17,29 in punto. Ma... secondo il suo orologio. Gigiindividuò poco distante il vigile che gli aveva fatto probabilmente la multa alle "17,35". Gli si avvicinò e gli chiese l'ora

-17,36, rispose il vigile.

-guardi che il suo orologio va avanti -rispose Gigi- di 5 minuti

-5 minuti o 10 che gliene importa?

Disse il vigile ancora ignaro del fatto che Gigi fosse stato da lui multato poc'anzi.

- mi importa, eccome ! perchè per i 5 minuti "suoi" io dovrei pagare una multa che non sarei tenuto a pagare, - e con gentilezza proseguì -lei sarebbe disposto a verificare il suo orario con quello del Televideo in quel bar di fronte?

Gigi era convinto che il suo orologio non gli avesse giocato brutti scherzi. Era di una buona marca. Ed ogni mattina lo verificava con l'orario della sua radio-sveglia-satellitare. Non poteva sbagliarsi.

Il vigile non la prese bene e con sarcasmo:

-senta, -disse- anche se il mio orologio va 5 minuti avanti, in questo momento comunque lei è in difetto perchè secondo il "suo" orologio ha nel frattempo sforato di 2-3 minuti il tempo della sosta... o per venire da me ha per caso messo sul cruscotto un altro grattino?

Accadde l'inimmaginabile. Sì, accadde ciò che neanche il suo migliore amico non avrebbe mai potuto crederci se non l'avesse visto coi propri occhi.

Gigi s'incazzò di brutto ed iniziò una zuffa tra lui ed il vigile. Un colpo di pistola partì dalla fondina del vigile che lo ferì.

Gigi fu arrestato. Condannato a 10 anni per aggressione a pubblico ufficiale e tentato omicidio.

E pagò la multa.

Dopo 3 anni Gigi uscì di galera per buona condotta con obbligo della firma.

Quei 3 anni furono per lui estremamente rilassanti ed istruttivi.

Aveva mangiato e dormito gratis per 3 anni. Tutto il tempo in cella lo trascorse a leggere e scrivere che erano i suoi hobbies preferiti. Lesse tutto ciò che riguardava la storia, biografie di grandi statisti e rivoluzionari.

Un giorno Gigi non si presentò in Questura per firmare. Cominciarono a cercarlo spiccando anche un mandato di cattura internazionale. Ma Gigi non lasciò tracce dietro di sè. La galera gli era servita ad imparare anche come sparire.

E forse in quest'istante si sta godendo il bel sole sul suo scoglio della spiaggia della Gaiuola a Posillipo. Perchè Gigi Forlacchi è napoletano.

 

 

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