martedì 6 gennaio 2009

ANDAR PER MUNNEZZA (come arredare la casa risparmiando)


Un salone arredato senza aver acquistato nulla in negozi di arredamento.

"Nulla si crea, nulla si distrugge… tutto si trasforma"

Pratica consueta di chi è costretto spesso a cambiare casa specie per trasferirsi in altre città, specie se la casa trovata non è sufficientemente ammobiliata, è quella di girare la sera tra i cassonetti dell'immondizia per cercare di recuperare un lume, un tavolo, una spalliera per il letto ecc.
Studenti fuori-sede, extracomunitari, singles che hanno appena staccato il loro cordone ombellicale da mamma e papà per andare a vivere da soli, si ritrovano faccia a faccia con una casa o una stanza da arredare e non tutti i soldi che servirebbero, in tasca… ma al calar delle tenebre, la città diventa una grande risorsa.
Non bisogna vergognarsene, recuperare mobilio ed altri arredi dalla spazzatura, in fondo fa trendy e per chi ha un furgone, addirittura diventare una piccola fonte di guadagno: c'è infatti chi provvede a rimettere in sesto il "raccolto urbano" di una notte, renderlo presentabile con una verniciatina, qualche chiodo e piazzarlo in uno dei mercatini dell'usato sparsi su tutto il territorio nazionale, in conto-vendita.
C'era una volta 'o saponaro, era colui che a Napoli veniva chiamato per sgombrare soffitte, cantine e case. Si prendeva la roba vecchia, in blocco, lo si pagava affinchè provvedesse lui a portar tutto in una discarica o sottoporla a qualche antiquario. Oggi ci sono i trasher-look che sono coloro che recuperano, riciclano, trasformano e non sempre per necessità, ma per rispetto dell'ambiente e per dar sfoggio alla propria creatività. Si pensi ad artisti come l'architetto Antoni Gaudì che si faceva portare gli scarti delle fabbriche di ceramiche per rivestire i comignoli delle sue case Pedrera, Battllo, il Palau Guell ecc.: un trasher-look ante-litteram ! E poi Pablo Picasso, Andy Warhol, i giovani Tim Noble e Sue Webster, Schwitters, Baruchello. Alcuni, come Spoerri o Arman, hanno lavorato sempre con i rifiuti e fanno parte del Nouveau Réalisme o post-Dada; altri, come Beuys e Kounellis, ne hanno usato in certi periodi e sono stati letti come concettuali, poveristi, metteurs en scène.

Ma torniamo a noi.
La prima regola del perfetto "trasher" è quella di non avere pudore nel tenere costantemente allenato l'occhio a sbirciare tra i rifiuti esterni ai cassonetti, anche se non ha un'esigenza specifica di qualcosa che cerca perché a volte si può trovare qualcosa che non si immaginava.
Altra regola è la velocità d'azione, ma in fondo questa è una regola valida anche per un perfetto manager: velocità d'azione e flessibilità. Capacità di cambiare idea, nell'arco di pochi attimi.
Può capitare infatti di vedere in pieno giorno uno specchio per strada incorniciato da una bellissma cornice lavorata, in oro zecchino: bè, il consiglio è che anche se state in auto, in compagnia di un cliente importante, snob, che ha di voi una sana considerazione, non esitate ad accostarvi, fermarvi e recuperate il "pezzo" per metterlo nel bagagliaio perché se vi ripromettete di passare in serata per farlo, potreste rimanere molto delusi non trovandolo più. Magari poi, chi sarà con voi, resterebbe affascinato dal vostro gesto pensando che avete compiuto un gesto ambientalista o addirittura potrebbe essere un momento di confidenza che romperebbe tutte le barriere interpersonali: anch'egli, benestante, vi rivelerà che è del "club dei trashers".
Il recupero dei pezzi in strada abbisogna di altre accortenze: agire in sere di bel tempo perché la pioggia compromette i pezzi stessi, controllare che non vi siano parti metalliche arruginite e/o appuntite che potrebbero ferirvi, controllate che non vi siano tracce di pipì di cani (il legno si impregna del cattivo odore ed è difficile poi rimuoverlo), valutate bene se un' eventuale riparazione vi costerebbe più di quanto comprarlo nuovo e, innanzitutto, valutate se l'intervento di messa a punto è una cosa che siete in grado di fare stesso voi o l'amico "aggiusta-tutto".
Ma, cosa indispensabile, accertatevi che i pezzi siano effettivamente buttati e non accantonati temporaneamente dal proprietario che potrebbe farsi improvvisamente vivo mentre li caricate in auto e darvi un sacco di botte scambiandovi per un ladro.
Talvolta alcuni negozianti che ristrutturano il proprio locale, posano sul marciapiedi alcuni arredi: non vergognatevi di chiedere loro se devono buttarli perché quasi certamente gli fareste un favore evitandogli di chiamare un'impresa a pagamento per sgombrare roba che non gli occorre più.
Ho visto una vecchia culla trasformata in libreria. Ho visto un frullatore dismesso con l'acqua e un pesciolino rosso dentro. Ho visto paralumi divenuti vasi per piante; tavole destinate a legna per camino ma recuperate, levigate, verniciate e trasformate in mensole; tasti di tastiere di computer trasformati in bottoni per cappotti. "Ho visto cose che voi umani non potete immaginare…".

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