martedì 17 maggio 2011

LUIGI DE MAGISTRIS SINDACO DI NAPOLI, FENOMENO DELLA RETE, BOICOTTATO DAI MEDIA

Luigi De Magistris durante il discorso di chiusura
della campagna elettorale alla Rotonda Diaz
Forse è stato il più grande fenomeno politico di tutti i tempi che sia mai stato ignorato dai media. E' stata la sorpresa nazionale, quella che il centro-destra ha definito voto di protesta dei napoletani per giustificare l'approdo nella scena politica partenopea del loro vero nemico numero uno: Luigi De Magistris.
Una campagna elettorale partita 45 giorni prima. Senza lista di partito. Un'operazione intelligente (partita anche tardino) fondata essenzialmente sulla delusione dei napoletani per i casini delle primarie del PD.
Primarie, spendere anche 1,00 euro per dare un voto per poi ritrovarsi un Morcone tirato in ballo per cercare di turare la falla delle primarie, la falla interna del PD partenopeo.

Fu in quei giorni che iniziarono a comparire commenti sulla pagina di Facebook dell'on. Di Pietro del tipo "io cittadino di Napoli, deluso dalle primarie del PD, voglio Luigi De Magistris candidato sindaco a Napoli". Messaggi che vennero evidentemente raccolti, anche se non in maniera tempestiva, ma il giorno in cui Luigi si presentò al Modernissimo, per la sua candidatura a sindaco di Napoli, tutto mi fu chiaro: è fatta, pensai.

Non vivo di politica, non faccio marketing strategico, non sono un giocatore di scacchi e non so cosa siano i numeri e come farli funzionare, ma c'è una cosa di cui mi fido: del mio intuito, del mio fiuto da talent-scout. Potrei definirmi un buon trend-watcher. Ma vedere il cinema Modernissimo quel Sabato mattina di oltre 2 mesi fa, stracolmo di gente senza bandiere, non pagata e non pagante, non poteva non far presagire ciò che sarebbe avvenuto poi.

Il boicottaggio dei media tradizionali durante la campagna elettorale, è stato stupefacente. Tenuto nascosto o, meglio, parlare di lui solo per diffamarlo con notizie distorte, incomplete e innanzitutto, nascondendo le notizie ben più gravi sul suo diretto avversario Gianni Lettieri
E' stato un piccolo miracolo della rete, di internet. Qualcosa che ha dimostrato quanto la potenza del web abbia ormai superato l'indottrinamento delle TV.
E' probabilmente l'inizio della fine dei media gestiti dai partiti.
La fine di quei media in cui i pennivendoli non hanno avuto il coraggio di parlare del fenomeno De Magistris che si sviluppava nella rete e che se pur non se ne fossero accorti, dovrebbero allora cambiare mestiere perchè un giornalista, come si dice a Napoli, deve stare con "occhi e 'recchie appizzate".

Come poteva sfuggire ai media la fiumana di persone che si iscrivevano alla pagina di Luigi su Facebook?
Come poteva sfuggire ai giornalisti, alle TV e specie al Tg regionale della RAI, le folle spontanee che circondavano Luigi nei comizi?
Perchè nessuno diceva che in rete i fans gli scrivevano messaggi manco fosse stato Bob Dylan, Mosè o il padreterno in persona?
Perchè nessuno dei media faceva notare che invece le pagine su Facebook di Lettieri o di Morcone erano costantemente contestate?

Vergogna!!
Giornalismo della peggiore prostituzione. Se si fossero raccontati i fatti come andavano in campagna elettorale, Luigi avrebbe vinto al primo turno. Ma per fortuna c'è la rete. Il web. Libero. Indipendente.
Dove la notizia diffamatoria viene smentita in tempo reale.
Dove è la sinergia dei naviganti, di ogni strato sociale, che fa l'informazione.
Dove se sul quotidiano non vedo la foto della piazza gremita con la presenza di Luigi, la vedo sul web.

La Stampa e la TV, regionale e nazionale, si facciano un esame di coscienza.
Se non cambieranno, non sopravviveranno.




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